La strada di casa

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Sotto casa faccio amicizia subito con Aram, che significa l’uomo calmo, il fruttivendolo all’angolo, un vecchietto curdo che ogni giorno mi spaccia frutta e verdura dai nomi improbabili per me. Vivo a Ciahngir il quartiere un pò bohémienne, che mantiene ancora il suo fascino autentico nonostante molti artisti si siano traferiti nell’effervescente Moda, nella zona asiatica.

A Ciahngir ho avuto la fortuna di incontrare l’artista turca Gulsun Karamustafa. Intensa, autentica come solo i grandi sanno essere ha passato con me tre ore ascoltandomi e facendomi tante domande sul mio progetto. Mi ha raccontato della sua vita e degli ultimi anni della sua produzione. Ad Atene il caso ha voluto che in una galleria, da Nitra, avevo visto proprio una sua personale e ne ero rimasta molto colpita. Il suo sguardo acuto, le sue parole calde sulla sua amata e tormentata Turchia mi hanno rapita.

 

 

La Porta

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Istanbul è la porta tra oriente ed occidente, la città è “divisa” in due io sono in Europa ma di fronte a me si apre il continente Asiatico. Per passare da una parte all’altra della città attraverso il bosforo, che con i suoi vaporetti, che profumano di the caldo e Simit, trasportano ogni giorno 22 milioni di persone.

Sono partita da Belgrado passando per Atene – le periferie – per arrivare alla capitale dell’impero Ottomano: Costantinopoli, Bisanzio… Istanbul esplode nella sua veste più bella quella del tramonto che mi ha accolto atterrando con l’aereo, sono le 18:15 dei primi di luglio.

 

La risposta culturale alla crisi

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Prima di arrivare qui, pensavo di trovare una città dimessa e provata dalla crisi – che ovviamente si sente – però i greci hanno carattere… Gli artisti stanno reagendo con l’energia che mi ricordavo, di più di 10 anni fa, che è rimasta e si è consolidata nella creatività e negli spazi dell’arte che si sono moltiplicati

 

La vita ad Exarchia

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Qui ad Atene vivo ad Exarchia, il quartiere anarchico in cui la polizia difficilmente mette piede. Il mio appartamento è proprio vicino al Politecnico… 
Il Politecnico di Atene è la facoltà di Architettura, dove nel 1973 – sotto la dittatura dei colonnelli – c’è stata la dura rivolta degli studenti che chiedevano “pane, istruzione e libertà”.
Forse non è un caso che il mio viaggio riparta proprio da questo posto..

Dal 17 Novembre del ‘73 – il giorno della mattanza degli studenti – tutte le Università della Grecia sono diventate un posto “franco” – come le Ambasciate – la polizia non può entrare e ovviamente dentro succede di tutto… le molotov continuano a brillare come fuochi d’artificio, ogni sabato sera quando rientro casa.

L’aeroporto dismesso Hellenikon

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L’areporto di Atene Hellinikon è stato chiuso un decennio fa, dopo 60 anni di onorato servizio. Nel 2001 in vista dei giochi Olimpici fu abbandonato in favore del nuovo… I giorni di gloria restano lontani, fu progettato nel dal famoso architetto di origine finlandese Eero Saarinen tra il 1960 e il 1969. Nel tempo è diventato una tendopoli per accogliere i profughi ed attualmente è in stato di completo abbandono. Sulle piste restano fermi gli aerei di Onassis della Olympics Airways… oggi l’aeroporto è al centro di una battaglia tra chi vuole farci un resort di lusso e chi vuole privatizzare tutto il terreno con il supporto di investitori provenienti dalla Cina e dagli Emirati Arabi.